venerdì 27 aprile 2012

Ciao Diego

Qualche giorno fa le cronache di Napoli hanno scritto di un imprenditore che si è tolto la vita gettandosi nel vuoto.
Diego Peduto, questo il suo nome, aveva 52 anni.
Era sposato, aveva due figli ed un'attività imprenditoriale nel settore immobiliare.
Fino a qui sembra una delle tante tragedie che si consumano, in questo periodo, nel nostro caro ed amato paese.

Ho atteso qualche giorno prima di scrivere. Ho atteso qualche giorno perché questa non è una storia come tutte le altre, questa è una storia che scuote.

Non conoscevo Diego di persona.
Io conoscevo Diego di fama. Era un IronMan, uno di quelli con la "I" e la "M" maiuscole.
Lo scorso luglio, Diego ha vinto il campionato europeo a Francoforte nella categoria master (M50). Ha vinto!
Spesso lo incontravo alle gare. Sempre sorridente, una roccia.
Per molti di noi, umili mortali, era un simbolo. Era l'esempio da seguire per realizzare il sogno dell'ironman. Ognuno di noi sapeva la sua storia, di quanto aveva sofferto da ragazzo, di come si era costruito da solo e della sua capacità di soffrire per raggiungere lo scopo.
Tenacia, pazienza, costanza, perseveranza, coraggio. Devi averle tutte queste doti per riuscire in determinate imprese........ e lui le aveva.

Ora il mio equilibrio è scosso. Questa notizia mi lascia senza parole e ho difficoltà nel riflettere.
C'è una serie di domande che mi assillano da quando ho appreso la notizia, domande alle quali non riesco a dare nessuna risposta.
Se ha ceduto uno come lui, se nemmeno Diego ha retto alla pressione, se arriva un punto dove anche gli invincibili si arrendono allora siamo tutti in pericolo?
Se uno che ama la vita, se uno abituato a buttare il sangue dalla sera alla mattina, se uno che sa gioire anche nella sofferenza cede di schianto così........ allora cosa aspettarsi da noi stessi?

Sono giorni che avverto questa vertigine, posso solo aspettare che passi.

Ciao Diego. Se riuscirò a finire Francoforte il merito sarà anche tuo.


lunedì 23 aprile 2012

PANICO

Due settimane fa il morale era tutt'altro.
Scrivevo di un allenamento combinato gestito nel migliore dei modi, stavo bene.
Dal 10 aprile ad oggi, diciamolo chiaramente, pochi allenamenti, forse tre. Il lavoro in Sicilia, la pioggia, la febbre del giovanotto, l'assenza della mia anima gemella....... tutto insieme..... impossibile pensare di allenarsi. A questo si è aggiunto un viaggio verso la Sicilia, in nave, con il mare un po' mosso. Io lo soffro maledettamente e ne ho pagato le conseguenze.
Sulla base di queste vicende, ieri mi sono svegliato con la voglia di andare a correre e l'istinto mi ha detto di provare a fare un lungo di 30 km. Vediamo come sto, questo mi son detto. Vediamo cosa è successo alla mia condizione fisica dopo questo forzato stop.
Colazione abbondante, buona dose di aminoacidi, trasferimento in macchina nella mia "palestra irpina" (la FIAT per chi è di quelle zone) e via.
Il primo giro (5 km) scorre gradevole, ne avevo proprio voglia. Fa freddo, il mio giovanotto mi ha regalato un bel mal di gola ma cerco di concentrarmi sulla corsa. Dopo due giri sto ancora bene, forse sto sudando troppo, sintomo di mancanza di allenamento. A metà terzo giro comincio a vacillare mentalmente..... mancano altri tre giri, mancano altri tre giri! Quando inizi a pensare a certe cose vuol dire che stai soffrendo.
La sensazione di fatica diventa sempre più forte, cresce in modo esponenziale, metro dopo metro.
Alla fine del terzo giro mi fermo, bevo, mangio qualcosa e riparto. I 30 km li vedo sempre più lontani, tanto lontani da ridurli a 25. Almeno 25, almeno 25 mi ripeto costantemente. Manca poco alla fine del quarto giro ma nelle gambe non c'è più niente. Anche se il ritmo della corsa è calato, la frequenza cardiaca è troppo elevata....... devo arrendermi. Ho freddo, avverto i sintomi della febbre, è inutile spremersi più di tanto. Chiudo l'allenamento con 20 km, una disfatta! La cosa peggiore è che sto ancora male. Anche oggi le mie gambe sono pesanti e zuppe di acido lattico.
Andiamo male, andiamo male!
E' vero, sono febbricitante e sono stato fermo troppi giorni ma se continuo così non ho nessuna speranza di portare a termine l'ironman di Francoforte. Cosa fare? Niente! Far finta di niente!
Scrollarsi di dosso la sensazione di panico e guardare avanti.

Peggio di così non può andare e questa è una buona notizia!

giovedì 19 aprile 2012

DIFFERENZE

COSA DICE MONTI ?
- L'EUROPA CI CHIEDE DI AUMENTARE L'ETÀ DELLA PENSIONE PERCHÉ IN EUROPA TUTTI LO FANNO.

NOI CHIEDIAMO A MONTI :

DI ARRESTARE TUTTI I POLITICI CORROTTI; DI ALLONTANARE DAI PUBBLICI UFFICI TUTTI QUELLI
CONDANNATI IN VIA DEFINITIVA PERCHÉ IN EUROPA TUTTI LO FANNO, O SI DIMETTONO DA SOLI
PER EVITARE IMBARAZZANTI FIGURE.
DI DIMEZZARE IL NUMERO DI PARLAMENTARI, PERCHÉ IN EUROPA NESSUN PAESE HA COSÌ
TANTI POLITICI.
- DI ELIMINARE I POLITICI DELLE PROVINCIE PERCHÈ CI SONO GIÀ QUELLI DELLE REGIONI, DA 40 ANNI !
DI DIMINUIRE IN MODO DRASTICO GLI STIPENDI ED I PRIVILEGI A DEPUTATI E SENATORI, PERCHÉ
IN EUROPA NESSUNO GUADAGNA COME LORO.
DI POTER ESERCITARE IL “MESTIERE” DI POLITICO AL MASSIMO PER DUE LEGISLATURE, COME IN
EUROPA TUTTI FANNO.
DI METTERE UN TETTO MASSIMO ALL’IMPORTO DELLE PENSIONI EROGATE DALLO STATO
(ANCHE RETROATTIVAMENTE) MAX 5.000,00 EURO AL MESE PER CHIUNQUE, POLITICI E NON,
POICHE’ IN EUROPA NESSUNO PERCEPISCE 15/20/30.000,00 EURO AL MESE DI PENSIONE COME
AVVIENE IN ITALIA.
DI FAR PAGARE I MEDICINALI, LE VISITE SPECIALISTICHE E LE CURE MEDICHE, AI FAMILIARI DEI
POLITICI, POICHÉ IN EUROPA NESSUN FAMILIARE DI POLITICO NE USUFRUISCE, COME AVVIENE
INVECE IN ITALIA, DOVE, CON LA SCUSA DELL’IMMAGINE, VENGONO ADDIRITTURA MESSI A
CARICO DELLO STATO ANCHE GLI INTERVENTI DI CHIRURGIA ESTETICA, LE CURE BALNEOTERMALI
ED ELIOTERAPICHE DEI FAMILIARI DEI NOSTRI POLITICI !!

INOLTRE, CARI MINISTRI, NON CI PARAGONATE ALLA GERMANIA DOVE:
- NON SI PAGANO LE AUTOSTRADE;
- I LIBRI DI TESTO PER LE SCUOLE SONO A CARICO DELLO STATO SINO AL 18° ANNO D’ETÀ;
IL 90 % DEGLI ASILI NIDO SONO AZIENDALI E GRATUITI E NON TI CHIEDONO 400/450
EURO, COME GLI ASILI STATALI ITALIANI !!

MENTRE, IN FRANCIA:
LE DONNE POSSONO EVITARE DI ANDARE A LAVORARE PART-TIME PER RACIMOLARE
QUALCHE SOLDO INDISPENSABILE IN FAMIGLIA E PERCEPISCONO DALLO STATO UN
ASSEGNO DI 500,00 EURO AL MESE, COME CASALINGHE, PIU’ ALTRI BONUS IN BASE AL
NUMERO DI FIGLI.

ED ANCHE, SEMPRE IN FRANCIA:
- NON SI PAGANO LE ACCISE SUI CARBURANTI PER LE CAMPAGNE DI NAPOLEONE, MENTRE
NOI LE PAGHIAMO ANCORA PER LA GUERRA D’ABISSINIA.

CHE LA SMETTANO DI OFFENDERE LA NOSTRA INTELLIGENZA; IL POPOLO ITALIANO CHIUDE UN
OCCHIO, A VOLTE DUE; UN ORECCHIO E PURE L’ALTRO MA, LA CORDA CHE STATE TIRANDO DA
TROPPO TEMPO, SI STA SPEZZANDO. CHI SEMINA VENTO, RACCOGLIE …..TEMPESTA !!!


....mi hanno chiesto di condividerlo.



lunedì 16 aprile 2012

Primo sponsor!

E' arrivata la prima sponsorizzazione!
La cifra versata può coprire una bella parte delle spese previste per i giorni in Germania.
Ora c'è pressione psicologica!
Devo mantenere un impegno, ripagare una fiducia.
Quando qualcuno crede in quello che stai facendo e condivide il tuo progetto automaticamente sei costretto a dare il massimo perchè tutto funzioni.
C'è da difendere l'onore della famiglia, così mi è stato detto dallo sponsor..... avete letto bene!
Il primo sponsor è mio fratello!
Lui di mestiere fa il pilota di canadair.
Un lavoro difficile e pieno di rischi.
In occasione del mio 40° compleanno, ha colto l'occasione per farmi un regalo importante e per farmi capire che ho la sua attenzione e la sua stima.
Devo riconoscere che l'appoggio di mio fratello mi riempie di orgoglio e mi regala anche molti stimoli.

Grazie fratellone, sarebbe bello averti a Francoforte

domenica 15 aprile 2012

No smoking time

Da oggi ci togliamo anche questo vizio.
In effetti, attualmente, non è un vero e proprio vizio.
Parliamo di sfizio/piacere.
Due, tre, quattro sigarette al giorno non mi delegano tra le statistiche dei fumatori dipendenti.
Qualcuno potrà obiettare: "ma come! fai tutto il chiattillo con questa storia dell'ironman.... e poi ti intossichi i polmoni fumando!"
E' vero, un piccolo controsenso c'è ma siamo umani e qualche sfizio ce lo facciamo passare.
Da oggi niente più bionde, almeno fino all'otto luglio.
Ho iniziato tardi a fumare, se non ricordo male avevo 21 anni. Di contrabbando, di monopolio di stato....... sigarette "speciali", per quasi un ventennio, mi hanno accompagnato in parecchi momenti. Già mi mancano!
Per ora la testa mi dice di fare così, ne guadagnerà la salute ed il portafoglio.

sabato 14 aprile 2012

.... e sono 40.

E da oggi sono 40.
Sinceramente non so cosa pensare, sembra un giorno come tutti gli altri.
E' dalle 6:00 di questa mattina che provo a fare delle riflessioni di bilancio, quasi come imposizione.
Per una persona che vive giorno per giorno, fermarsi a pensare è una forzatura. Di solito lo faccio durante gli allenamenti lunghi ma sono pensieri che abbracciano il quotidiano.... la gestione del lavoro, la dolcezza degli affetti, gli allenamenti.
Posso dire che c'è la consapevolezza di aver vissuto, fino ad ora, amando.
La mia visione della vita, il senso che le attribuisco, è subordinato all'amore per gli altri.
L'esistenza di ognuno di noi non ha nessun senso se non è rapportata a quella degli altri.
Non voglio tediarvi oltre, era solo la riflessione di un quarantenne appena nato.

martedì 10 aprile 2012

Primo test sui "combinati"

Ieri ho fatto il mio primo test su un allenamento combinato.
Per combinato si intende l'allenamento dove si abbinano due "distanze" con lo scopo di simulare le condizioni di gara; ieri mi toccava bici + corsa.
Ci sono diverse scuole di pensiero su questo tipo di allenamento. C'è chi dice che non servono a niente ed è inutile ammazzarsi per 5, 6, 7 ore di allenamento e chi sostiene il contrario.....sono fondamentali!
Io ho deciso di sposare la seconda scuola perché mi piace soffrire!
A parte le battute, la questione è un po' più complessa. Provo a spiegarmi. Gli atleti professionisti, o semiprofessionisti, hanno la possibilità di allenarsi tutti i giorni e per più volte al giorno (TRE). Questo da loro la possibilità di abituare l'organismo a determinati carichi di lavoro sfruttando numerose ore di allenamento quotidiano. Daniel Fontana, il nostro n°1 nel settore, si sveglia la mattina e si fa 3/4 chilometri di nuoto. Torna a casa, mangia, prende la bici e si fa una novantina di chilometri. Rientra per pranzo, mangia, si fa un sonnellino, si sveglia, rimangia e se ne va a correre. Il giorno dopo...... idem. Potete immaginare il perché a questo atleta non servano i combinati. Uno come il sottoscritto, se tutto va bene, si allena TRE volte a settimana.
Come allenare, allora, l'organismo a sostenere il peso di almeno 12 ore di gara? Imparando a soffrire, insegnando al proprio corpo a cibarsi dei grassi. Quando si sostiene uno sforzo aerobico per un lungo periodo, il nostro metabolismo brucia prima gli zuccheri, poi i grassi ed infine, quando non c'è altro da bruciare attacca i muscoli (molto sinteticamente). Questo impone agli atleti come me a massacrarsi con i combinati, ad allenarsi per molte ore cercando di non superare la soglia aerobica.
Ieri la PRIMA è andata bene, forse pure troppo bene. Mi sono sciroppato i 100 km di bici in meno di 4 ore ed ho corso 11 km con molta disinvoltura, anche ad un buon ritmo. Cosa dire..... vai così.
Oggi mi sento un po' dolorante ed ho difficoltà a deambulare ma ho il morale alle stelle.
Ringrazio Gabry per il sostegno nella frazione di corsa...... dovevamo andare più piano!
Alla prossima.

martedì 3 aprile 2012

2012 Odissea a Castrovillari......PARTE 2

La sveglia suona alle 7:00 e subito scatto in piedi. Non mi sento molto in forma, quattro ore di sonno si fanno sentire...... è allenamento anche questo!
C'è da risolvere il problema di rientrare a casa con tutta la strumentazione ed organizzare il viaggio in Sicilia per la prossima settimana. Probabilmente noleggeremo una macchina di cortesia per ritornare a Napoli. Siamo in una cittadina di 20.000 abitanti, non ci dovrebbero essere problemi.
La prima cosa da fare, però, è capire quali sono le condizioni della "signorina" che ci ha lasciato a piedi in piena notte. Alle 8:30 siamo davanti al centro assistenza pronti a raccogliere buone notizie. L'Angelo ancora non è arrivato ma i suoi meccanici sono già al lavoro. Troviamo la macchina sotto i ferri..... un paio di iniettori smontati e tanto fumo. I primi tentativi di capire cosa è successo falliscono. La prima ora passa così, a guardare la macchina.
Verso le 9:30 il mio collega effettua la prima telefonata per prenotare l'auto di cortesia che ci riporterà a casa, gli spetta da contratto con l'assicurazione. Notizie discrete, c'è da aspettare le 14,30. La prenotazione sarà confermata tramite sms.
L'ora successiva la passiamo in compagnia dei meccanici. Responso negativo, per capire cosa è successo bisogna aspettare qualche giorno e pagare 150 euro per la manodopera necessaria a smontare la macchina. Prima tegola! La seconda arriva qualche minuto dopo. Decidiamo di telefonare per avere la conferma della prenotazione dell'auto ma dal'altra parte ci dicono che tutte le prenotazioni sono state annullate perchè non ci sono macchine a disposizione.....panico. Il mio collega comincia una serie infinita di telefonate per provare a risolvere la questione. Le ore passano e non si vede la luce. Non ci sono treni, la stazione più vicina è a 40 km. Un taxi ci chiede 300 euro per portarci a Napoli. E' quasi ora di pranzo e siamo affamati. Arriva L'Angelo! Ci fa salire in macchina e ci accompagna in una tavola calda a mangiare. Gli spiegamo la situazione e gli chiediamo consigli. Lui, sempre di poche parole, ci consiglia il pullman che parte da Castrovillari alle 19:30 ed arriva a Salerno alle 22:30. Mangiamo. Dopo un'oretta L'Angelo torna a prenderci per riportarci nel suo centro assistenza. Ormai siamo di casa. Gli addetti ai lavori ci guardano sorridendo:"Ancora qui?"
Sono le 18:30 ed è ufficiale..... niente macchina di cortesia, per tornare a casa ci vuole il pullman!
Ci arrendiamo. Una telefonata per farci venire a prendere a Salerno e risaliamo nella macchina dell'Angelo che ci porta allo stazionamento dei pullman. Giornata interminabile, arrivo a casa a Pozzuoli alle 00:30.
La sensazione della notte precedente mi accompagna ancora: imprecare per essere rimasti a piedi nel deserto dei Tartari o gioire per aver incontrato delle persone meravigliose? Sono ancora indeciso.